Cochasqui, l'incontro con le navi
Quanto sto per raccontarvi è il resoconto di un evento ufologico che ho vissuto in prima persona. Una sorta di appuntamento nella famosa cittadella di piramidi preinca Cochasqui, con alcune Guide delle Confederazioni. Le Guide sono esseri dimensionali provenienti da differenti luoghi della nostra galas- sia, la maggioranza dei quali sono fisicamente simili a noi e, come professori, preparano i propri "discepoli" scelti sul pianeta Terra a essere i futuri intermediari tra loro e l'essere umano.
I membri, tra cui chi scrive, appartengono al gruppo Alias
Union, coordinato dalla contattata Diva Gomez, in Ecuador, che dal 2002
vive una serie strabiliante di esperienze e insegnamenti.
È il febbraio 2003, e sono le 3 del mattino. Siamo a
Cochasqui, antica cittadella piramidale preincaica a 45 minuti a nord
della capitale dell'Ecuador, Quito, dove vivo da diversi anni. Vista
l'ora e l'altitudine, ci troviamo a sfidare
i 4° centigradi, infreddoliti e rannicchiati dentro le nostre tende,
erette in mezzo all'erba alta e bagnata che divide la piccola pira- mide 7
dalla poderosa 9, il cui vertice semidistrutto sarà il punto esatto
dell'avvistamento previsto per le cinque del mattino.
Diva Gomez è
sempre stata chiara: il 9 è il numero utilizzato
dalle Guide per ogni contatto con noi terrestri, che sia fisico, visivo
o solo attraverso proiezioni astrali. Il 9, numero del contatto tra
gli umani e i "Fratelli Maggion" (come la Guide amano definirsi), numero
simbolico rappresentato nell'Apocalisse dai
144.000 prescelti, la cui somma (1+4+4-9) rappresenta appunto il
contatto che un giorno sarà realtà tra noi e le civiltà extraterrestri.
Le mani screpolate, gli occhi umidicci, il naso ormai insensibile e i
piedi gelati nonostante le due paia di calzini pesanti
e gli scarponi da montagna, con i jeans bagnati e una gran vo- glia di
un te' caldo.
Neanche il maglione giro- collo 100% cachemire sta
funzionando, e la corrente fredda che mi si insinua tra le ossa
fregandosene del giubbotto è insopportabile. Il cielo, sereno
all'ora del nostro arrivo intorno alle sei di sera, è ora coperto da
una nebbiolina grigiastra che ci impedisce di avere una visione chiara sopra di noi. Del resto, a queste
altitudini, 2.800 metri sul livello del mare, le nuvole te le vedi
arrivare in faccia, con il loro caratteristico odore. Ma alle cinque del
mattino il cie- lo, a detta delle Guide, sarà terso e
potremo vedere le costel- lazioni principali dell'emisfero, e
soprattutto le navi delle Confederazioni.
Mancano due ore al momento che aspettiamo da un mese e
mezzo: il gruppo, formato da 11 persone di provenienza, cultura ed età
differente, ma unite da una vibrazione unica, è coordinato dalla
nostra leader, Diva Gomez.
L'appuntamento è stato preparato con cura, pazienza e disciplina, seguendo alla lettera
le disposizioni delle Guide. In fondo, diventare quasi vegetariani,
anche se provvisoriamente, non è proprio la cosa più facile, ma le
Guide sono state chiare: per aumentare la vibrazione e vedere le navi, conversare con loro e ricevere i doni promessi, è
necessario presentarsi con il nostro organismo in perfetto stato.
Uno
dei messaggi di Kintor, la mia Guida di Ganimede, grande amico e
compagno di vicende straordinarie nel corso
degli anni, era esplicito: esercizio mattutino, camminate leggere,
niente caffè, niente carne rossa, solo un po' di pollo e verdure, pesce ogni tanto, niente alcohol, nessun pensiero negativo e nocivo, meditazione con la musica inviata telepaticamente. Solo cosi il nostro organismo avrebbe resistito all'urto dimensionale che sarebbe avvenuto da li a poco.
Ogni volta che c'era un appuntamento, tra i membri si creava un
insieme di emozioni, rispetto, ansia e anche timore. Ma poi arrivava la
magia, arrivavano le navi, le vedevi sopra la tua testa, silenziose,
con movimenti che sembravano stranamente incerti.
A volte, dietro ai finestrini opachi e leggermente illuminate, scorgevi figure umanoidi camminare, da un oblò ad un altro, osservandoci, e allora ci rendevamo
conto di essere dei privilegiati.
COCHASQUI, la planimetria della cittadella
Nel silenzio del luogo sentivamo il
cuore che batteva forte, quasi in gola, al pensiero
che loro erano lì nello stesso momento in cui stavamo noi, lontano
da tutti, lontano dai semplici pensieri quotidiani di noi umani. Solo
noi e loro.
La preparazione agli incontri programmati era
caratterizzata anche dalla decifrazione di messaggi inviati tramite
psicoscrittura alla signora Gomez, con poesie in quartetti che
nascondevano coordinate del giorno, luogo e ora dell'incontro,
con formule di alta matematica che richiedevano l'ausilio di un
esperto, con "compiti a casa" per ogni membro del gruppo in forma di
lavori di traduzioni di antichi testi in Rongo Rongo, l'antica lingua
dell'isola di Pascua, lezioni di aramaico (la lingua
ufficiale parlata dalle Guide), la pulizia interna dell'aurea con
sistemi utilizzati dagli antichi Maestri sumeri, ecc.
Non era il
nostro primo incontro con le Guide della missione Alias Union.
Avevo già visto fisicamente Kintor di fronte a me, a
pochi metri di distanza, in un incontro notturno a Rumicucho, altra
cittadella adagiata proprio sullo Zero dell'equatore, due anni prima.
Viso orientale, carnagione leggermente olivastra,
capelli neri lunghi, uniforme bianca attillata, un sorriso, una mano
alzata a mo' di saluto e una frase che ricevetti telepaticamente: "Tutto
si confabula per il tuo bene", in risposta a una mia richiesta di
aiuto durante un periodo di grandi difficoltà
economiche ed esistenziali.
Kintor era solito inviarmi messaggi nei
momenti difficili, nei dubbi e nelle angosce che provoca il vivere in
una realtà cosi differente da quella italiana. Il suo aiuto, i suoi
consigli, il suo appoggio incondizionato e la
sua storia, che parlava di un'amicizia tra di noi che andava al di là
di questa mia vita terrena, avevano creato una relazione ben più
forte della "semplice" amicizia.
Tra i membri del gruppo si era creata una pacifica
discussione su cosa potessero essere i doni che le Guide avevano detto ci avrebbero dato quella notte. Chi pensava ad apparecchi tecnologici, chi a polveri magiche curative, chi a un
biglietto per entrare nelle loro navi (cosa che
accadde successivamente), chi a doni spirituali. Solo il tempo lo
avrebbe detto, e il giorno arrivò rapidamente.
4:25 del mattino: La signora Diva riceve telepaticamente
la conferma che le navi si trovano già mimetizzate sopra di noi, e
viene suggerito di realizzare una breve sessione di meditazione, disponendoci in circolo e rileggendo le poesie
inviate a ogni membro del gruppo, poesie che nascondevano note musicali
necessarie all'apertura del terzo occhio.
4:45 del mattino: Sapere che le navi sono sopra di noi, anche se non visibili, ci rende particolarmente euforici. Il
cielo sembra finalmente aprirsi a mostrare le stelle, le nuvole si
diradano, la presenza di un vento gelido non passa inosservata, ma
l'accettiamo volentieri, perché aiuta a vedere finalmente
ciò che ci aspetta sopra le nostre teste...
4:55 del mattino: La signora
Diva riceve l'ordine di muoverci, scivolando nella semi oscurità del fortino di Cochasqui. Scaliamo
le pendici della piramide numero 9, aiutandoci con le torce e prendendoci per mano per non cadere. Ecco le costellazioni, Orione, le Pleiadi, Sirio...
Dove sono le navi?
5:00 del mattino: Ci disponiamo lungo i quattro lati del
"tetto" della piramide, secondo uno schema stabilito dalle Guide. Tre
persone per ogni lato, due persone nel quarto lato, la signora Diva nel
mezzo. Spegniamo le torce e guardiamo
su: un silenzio totale, scalfito solo dal rumore del vento e degli
arbusti scossi ci avvolge, mentre godiamo della fantastica visione
della volta celeste.
5:15 del mattino: Le Guide sono in ritardo...
possibile? No... penso io... le conosco bene, non mollare... loro
leggono i pensieri, gli stati d'animo... vogliono vedere chi ha più
fede e chi invece non ha forza di volontà... chi molla
tutto e se ne va a casa... perché stare a quell'ora, in quel posto, con
i pantaloni e i calzini bagnati, con la stanchezza per la notte insonne, il freddo, le orecchie congelate, a guardare le stelle con il
collo dolorante, non è facile. Arriveranno queste
navi? Non ce la faccio più...
5:20 del mattino: Sono qui, le Guide sono tra noi
adesso! esclama la signora Diva sicura. Ma dove? Osservo le costellazioni, il cielo nero permette distinguerle benissimo... osservo le
Pleiadi e comincio a farmi prendere dallo sconforto;
sto per abbassare lo sguardo per il dolore quando con la coda
dell'occhio vedo quattro o cinque stelle che si muovono improvvisamente,
spostandosi dalla loro posizione originale, che immaginavo fare parte
di una costellazione: ecco le navi! Erano sempre state
li, immobili, luminose come stelle, tutto quel tempo. Le conto bene,
sono cinque, si allineano rapida- mente sopra la nostra piramide. Sono
bianche, luminose, ancora un po' lontane ma ci sono e questo è l'importante. Cambiano
velocemente di colore, forma e posizione, muovendosi di fronte a noi, realizzando una
sorta di ballo di benvenuto, bellissimo, nel silenzio totale del
luogo.
Un membro del gruppo tira fuor un cellulare, riuscendo a
catturare qualche immagine. Manifestiamo tutta la nostra felicità, gridando e salutando le navi alzando le mani
freneticamente. Le navi si fermano, riprendono nuovamente un colore
bianco brillante, simile a una stella e si riallineano fra di loro. La
signora Diva avvisa che scenderanno le Guide, per cui è il
momento di prepararsi, di spegnere i telefonini, rilassarsi respirando
profondamente e, soprattutto, di ringraziare per la loro visita.
Le Guide si presentano...
Osservo piccole luci rosse sul terreno di fronte a noi,
come fossero create da un puntatore laser, mentre disegnano rapidamente figure geometriche (era già successa una cosa simile mesi
prima, in un incontro con la Guida extraterrestre chiamato Generale Ur Tanner), quasi delimitando il punto esatto dove sarebbero scese le
Guide.
Si forma una specie di nebbiolina elettrica e si notano
piccolissime scintille girare velocemente su se stesse. Non abbiamo
più freddo, fame o stanchezza, il momento è troppo emozionante. Con una proiezione proveniente dalle navi ferme sopra di noi, ecco
apparire le silhouette del generale Ur Tanner da Antares, il mio
grande amico Kintor da Ganimede, Oxalc, Sinaix da Omundia, la famosa
comandan- te Sinjansen dalle Pleiadi, (colei che contattò Billi Meyer per un brevissimo tempo) Kansekin, Sinaix il leader della Missione, Sujob e altri.
Tutti molto alti, più di 1.95m, anche le donne
(Sinjansen e Kaneskin) superano tranquillamente il 1,80m, tranquilli e
sorridenti, emanando un senso di pace e serenità. L'unico diverso
fisicamente è il generale Ur: impossibile non notarlo,
visto il suo corpo e viso canino. E' colui che fu immortalato nell'antico Egitto come Anubi
Non riesco proprio ad abituarmi
alla sua presenza, nonostante le volte che lo abbiamo visto, anche a
distanza ravvicinata. È davvero troppo diverso! Kaneskin invece ha un viso
triangolare con grandi occhi felini, ma non incute timore.
Sembrano con noi, ognuno davanti al proprio discepolo,
ma fisicamente sono rimasti sulle navi. Quella che vediamo è solo una
proiezione tridimensionale. La signora Diva ci chiede di chiudere gli
occhi e stendere le braccia per ricevere i regali.
Con un occhio semichiuso osserviamo delle sfere trasparenti e dall'apparenza non solida, di differenti colori, grandi come palloni,
appoggiarsi sulle nostre mani aperte, che si riscaldano come fossero
su di un fornello. Sensazione forte, ma in fondo
ben accettata, vista la temperatura.
"Calma e pazienza" mi dice
telepaticamente Kintor, prima che la sua proiezione svanisca assieme
alle altre. Alziamo la testa e osserviamo le navi zigzagare verso
l'alto, prima di entrare in una specie di tunnel
o varco e sparire.
5:35 del mattino: Il primo sole esce timidamente da
dietro il vicino vulcano Cayambe, e, ancora emozionati per quanto
vissuto, ringraziamo e abbracciamo la nostra leader Diva, colei che
principalmente canalizza il contatto e organizziamo
il nostro ritorno verso la capitale, commentando le nostre esperienze
e preparando le molte domande per le Guide.
Immagini del balletto delle Navi delle Confederazioni
I calcoli per ottenere le coordinate del punto esatto dell'incontro
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