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Uno svizzero megalomane

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Le foto divulgate dal Meier sono l’evidente mix di autenticità e falso: le prime, figlie degli appuntamenti tra i boschi freschi con le navi coordinate dalla comandante Sinjansen e il suo sparuto gruppo di extraterrestri provenienti dalle Pleiadi. Le seconde, figlie della disperata voglia di continuare un contatto che terminò al momento giusto, obbligando il buon Bili a produrre “prove” evidentemente false, spinto dall’opinione pubblica a provare che le interessanti comunicazioni con la Guida dai capelli biondastri, esistessero ancora. E’ la ragione del “caso” Meier (come il caso Adamski, Siragusa, Diaz ecc): un primo momento di autenticità, con materiale video-iconografico difficilmente espugnabile da parte degli scettici e un secondo momento di assoluta ridicolaggine e incongruenza, con foto di modellini casarecci, lampade bislacche e impolverate a ricreare improbabili dischi volanti e anche personaggi televisivi femminili malamente reinterpretati. Messaggio di Sinj...

La mia guida Kintor

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  Calma e pazienza , mi disse telepaticamente, sorridendo dolcemente, in piedi di fronte a me, a meno di un metro di distanza. Nel  pieno della notte. entrato chissà come. c'era un essere alto quasi due metri, con indosso un attillato giubbotto bianco stile The Rockets, tratti orientali, carnagione olivastra, lunghi capelli neri.  Tuttavia sapevo chi fosse, perché ricordavo a memoria la descrizione datami da Diva Gomez nel rispondere alle mie assillanti domande sulla guida extraterrestre di nome Kintor, che, secondo i messaggi, era in contatto con me da sempre e che presto si sarebbe fatta viva.  Quella notte mi ero addormentato attorno alle 23. Con un email mi avevano appena comunicato che mia madre, a 10.000 chilometri di distanza, era entrata in coma epatico a causa di un alto livello di am- moniaca nel cervello, e io, dall'altra parte del mondo, con il mio conto bancario in rosso, senza lavoro e con un permesso di residenza oramai scaduto, mi appoggiavo solo all...

Domandine del mese: Dicembre 2024

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    Com'è la tua giornata tipo su Ganimede?   Il giorno a Ganimede è differente da quello della Terra, essendo la rivoluzione più corta, con giorni più corti di quelli terrestri e notti lunghe. Nonostante ciò, pratico molte attività durante il giorno, ad esempio prendere lezioni di guida di mi-ni navi personali o studiare libri antichi del tuo pianeta, o attività fisica. Il mio lavoro prosegue nelle fondazioni a favore di bambini orfani, dopodiché ho il tempo necessario per dedicarmi ad altre attività. Mangio cibo sano, senza grasso animale. La casa è simile a una sfera senza angoli retti, con letti di legno e cuscini fatti con foglie secche di alberi, e materassi simili. La doccia è uguale alla tua, con acqua meno calda per favorire la circolazione. Cibo tipico vegetale e carne creata attraverso sintesi biochimica del carbonio dei vulcani terrestri.   Se tutto è pianificato, perché vedo anziani che sembrano sprecare i loro ultimi anni ...

Cochasqui, l'incontro con le navi

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Quanto sto per raccontarvi è il resoconto di un evento ufologico che ho vissuto in prima persona. Una sorta di appuntamento nella famosa cittadella di piramidi preinca Cochasqui, con alcune Guide delle Confederazioni. Le Guide sono esseri dimensionali provenienti da differenti luoghi della nostra galas- sia, la maggioranza dei quali sono fisicamente simili a noi e, come professori, preparano i propri "discepoli" scelti sul pianeta Terra a essere i futuri intermediari tra loro e l'essere umano.  I membri, tra cui chi scrive, appartengono al gruppo Alias Union, coordinato dalla contattata Diva Gomez, in Ecuador, che dal 2002 vive una serie strabiliante di esperienze e insegnamenti.   È il febbraio 2003, e sono le 3 del mattino. Siamo a Cochasqui, antica cittadella piramidale preincaica a 45 minuti a nord della capitale dell'Ecuador, Quito, dove vivo da diversi anni. Vista l'ora e l'altitudine, ci troviamo a sfidare i 4° centigradi, infreddoliti e rannicch...

Neus e Diva, amiche celesti

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Stavo sognando una partita di calcio, un goal di Totti in un mitico derby finito 3 a 3, con la magica Roma ridotta in dieci…sognavo che il passaggio filtrante lo facevo io, indovinando il corridoio. Quei sogni che sembrano cosi’ veri che la mattina ti fanno alzare dal letto con un po’ di gioia ma subito dopo, che delusione! Macché goal, mi ha svegliato lo squillo del telefono! Controllo l’ora: 4,15 del mattino, se e’ la solita chiamata sbagliata,lancio il telefono dalla finestra. “Andrea, hai visto la luce fuori?” E’ Neus, la mia amica che vive a Quito che mi sveglia di soprassalto. “Che luce?” rispondo senza pensare, ancora assonnato…in un centesimo di secondo ricordo chi sono (un banale giocatore di fascia nei campetti dei Protomartiri a Roma),dove mi trovo (A Quito, Ecuador, a 2850 metri s.l.m.) ma soprattutto ricordo tutto cio che ho visto da quando vivo qui: oggetti volanti schizzare via da un cratere, navi madre che espellono dischi luminosi a poche centinaia di metri da un centr...